domenica 27 dicembre 2015

INCONTRO CON STEFANO BRECCIAROLI



TROVEREMO IL MOMENTO ADATTO...
 PER UN  ALTRO CLINIC CON ANDREW NICHOLSON IN ITALIA”
A cura di Giulia Iannone
"Al momento Viscount George è il vincitore del gruppo B "
Photo di archivio di Giulia Iannone


Quattro chiacchiere con il completista italiano  Stefano Brecciaroli in vista di Rio 2016 ...
I nominativi della Ranking list verso Rio 2016. Sembra di capire che il suo nominativo sia certo, assieme alla Panizzon ed Emiliano Portale. Resta  poi da vedere  quali saranno i cavalli designati. Inoltre potrebbe profilarsi anche l'ipotesi di una squadra visto che questo numero è sufficiente per la gara a squadre. Cosa ci può dire di più e nel dettaglio?
Non c’è stata per me la possibilità – vista la poca esperienza di intesa  come binomio,  con Roulette B – di  poter partecipare al  Campionato d’Europa, appuntamento clou del 2015.  Così quest’ anno mi sono concentrato a far progredire i miei cavalli su di  un certo livello di gara. Nel frattempo ho curato  anche l’ottica di una ranking list. La definirei questa una annata molto proficua perché tutti i miei  cavalli hanno portato a termine delle belle prestazioni . Segnalo anche il rientro di Apollo, che è un cavallo molto importante per la  mia carriera, che tutti conoscono! Ma avendo io potuto contare anche su cavalli come Roulette B e Viscount George, che si sono espressi agonisticamente molto bene nel 2015, ho potuto far uscire Apollo in gare mirate importanti e prestigiose, ma senza rincorrere i punti. L’organizzazione, la pianificazione e la strategia di poter contare su ben tre cavalli mi ha premiato.”
Tra i suoi cavalli, quello di punta al momento per Lei è Viscount George?
“ Possiamo dire di si,attualmente  è lui che comanda la ranking, ma  tutti e tre  i cavalli sono all'altezza della situazione!  Al momento Viscount George  è il vincitore del gruppo B. In tal modo il suddetto vincitore prende il posto automaticamente per Rio 2016 ! Ovviamente i punti li prende il binomio. Una volta acquisita la carta si può decidere. Nel senso che la carta è della Federazione, dunque si può cambiare. Penso però che per democrazia ci sarà un occhio di riguardo nei confronti di chi è riuscito a prendere questi punteggi attraverso le varie gare. Questi punteggi si acquisiscono anche rimanendo nel primo 25 % della ranking, quindi non è una cosa così scontata. Il risultato si raggiunge sempre in gare di livello tre stelle. C’è da pensare però che anche una amazzone internazionale come Karin Donckers sempre all’inseguimento dei punti utili per la ranking, ha partecipato ad una gara in Romania- abbassandosi a fare gare di serie B!  Da ciò capiamo che c’è un grande sforzo da parte dei cavalieri che devono girare molto e cercare “altre gare” al fine di acquisire un giusto score per poter anche riservarsi un posto al sole. L’entrata alle Olimpiadi passa per tattiche strategie alla ricerca di un risultato.”
"tutti e tre i cavalli di punta della mia scuderia sono all'altezza della situazione"
Photo di archivio di Giulia Iannone
Stefano Brecciaroli su Roulette B

Ricordiamo a questo proposito come lei riuscì ad ottenere la green card per Londra 2012?
“Nel campionato d’Europa a Luhmuhlen ,  in cui mi classificai quinto a livello individuale   e  nonostante i   tre netti  in campagna della  squadra,   non si  ottenne  la qualifica per l’imminente Olimpiade. Così mi rimboccai  le maniche e  non mi diedi per vinto. Chiesi  al mio grande amico Andrew Nicholson un cavallo in affitto per poter cercare di scalare la ranking . Quel cavallo era Oplitas, ora sotto la sella di Giovanni Ugolotti. “
"Per Londra 2012 mi rimboccai le maniche e non mi diedi per vinto!"
Stefano Brecciaroli su Apollo
Photo courtesy galleria Stefano Brecciaroli official website

Il pensiero allora di una squadra composta da Lei, Panizzon e Portale è concreto?
“Attualmente vedo profilarsi all’orizzonte due binomi sicuri. Sono Viscount George e Pennyz, due cavalli che hanno preso il punteggio ed a mio avviso potrebbero rimanere nella ranking senza problemi. Però essendoci ancora due gare a disposizione e non sapendo gli altri come sono messi e che ragionamento faranno, non è da escludere che la lotta è aperta fino all’ultima gara! Emiliano Portale è dentro e credo sia nell’ultima parte. I cavalieri dietro di lui potrebbero intaccare la sua posizione. Dobbiamo aspettare. Portale ha tutte le qualità per proteggere la sua posizione ed in tal modo garantire all’Italia la squadra con il terzo componente. Se poi ne viene un quarto...ancora meglio!”


 All'Internazionale di Ravenna è stata data la notizia di una new entry nella struttura del completo di ambito federale. Alberto Casolari andrà ad affiancare il CT nel ruolo di selezionatore. Cosa ci può dire per spiegare questa ulteriore figura? Lei cosa ne pensa?Che significato può avere questo volto per il nostro completo contemporaneo?
“Al momento non ho tanto da dire. Posso dire che si è tenuta a Ravenna  una riunione durante la quale è stato presentato Alberto Casolari, persona del completo che conosco da tempo,  cavaliere e persona per bene. L’ho trovato presentato dal Presidente Orlandi come Team manager  selezionatore ossia colui che selezionerà la squadra. E’ una situazione nuova e bisognerà aspettare per vedere come sarà organizzata la cosa. In questi anni di questa mia attività sportiva  ho visto all’opera tutte e due le figure in maniera diversa. Il tecnico all’epoca di Jean Paul Bardinet, poi con Michele Betti come Chef de equipe e selezionatore. Ho avuto le figure separate, ora le troviamo riunite. Una novità per tutti , bisognerà vedere come si organizzeranno. Bisogna solo far attenzione – sempre all’insegna della chiarezza- che gli interlocutori non siano troppi.”
 L'anno scorso lei ha portato in Italia Andrew Nicholson per un fantastico stage alle Scuderie della Malaspina. Volevamo in primo luogo avere più  notizie "privilegiate" - data la sua speciale amicizia con il campionissimo!- sulle sue attuali condizioni di salute, sappiamo che ha ripreso a montare un po’ in piano... vorremmo tanto che ritorni alle gare!  Inoltre sarebbe bello sapere se lei  ha intenzione di ripetere l'iniziativa didattica dell'anno passato con Nicholson come coach?
“Confermo che è tornato in sella! Mi ha chiamato ed è entusiasta di essere tornato finalmente a cavallo. Posso confermare con tempi record, sta facendo dei passi da gigante, ne parlo con orgoglio e con affetto, perché tutti sappiamo che valore ha ritornare a montare, per un uomo del genere. Ce la sta mettendo tutta sta usando tutta la parsimonia e cautela, infatti sta montando Nereo ed Avebury che sono i suoi due cavalli più sicuri e top level per riprendere dimestichezza dopo 4 mesi di inattività. Si trova bene e si sente a suo agio nel montare, questo mi ha fatto molto piacere. Una volta tanto mi sono permesso di fargli una raccomandazione – in genere me le fa lui!- di andare con calma e di prendersi tutto il tempo che occorre. Siamo tutti a disposizione per aiutarlo! La priorità per Andrew è questo cammino personale di rientro equestre, dopo troveremo il momento più adatto per riportarlo in Italia in occasione di un altro stage-  evento. In quella occasione, vorrei pubblicizzare meglio il clinic di Andrew e richiamare anche dei cavalieri di fascia A , così penso possa diventare un appuntamento annuale di riferimento anche come aggiornamento per tecnici. Vorrei avvicinare il campionissimo neo zelandese all’Italia, penso che possa portare tanta cultura ed esperienza. Un modo fresco per tenere la mentalità aggiornata ed il filo diretto con l’estero”!
"Nonostante il mio poco tempo a disposizione per via della carriera agonistica, sono sempre felice di essere utile e di dare un contributo alla didattica ed alla regione"
Nella foto Stefano Brecciaroli su Viscount George all'Internazionale di Sopot, Polonia.
Photo courtesy  Malgorzta Sinska


 A proposito di didattica. Si parlava di una sua speciale docenza nel Lazio. Sembrava certo che Lei avrebbe insegnato durante un modulo di completo: un cavaliere - agonista nel ruolo di coach. Trait de union tra tecnica classicamente italiana  e modernità.  Di pari passo con il completo "da gara"  che ha nuove esigenze e sviluppi tecnici e atletici. 
Poi non se ne è saputo più nulla. Come è andata a finire l'iniziativa didattica? la vedremo salire in cattedra oppure no?
“ In realtà era un pour parler!! Non mi è mai stata fatta la proposta ufficiale dal Comitato Fise Lazio. Non sapevo che ci fosse questo interesse per me come docente! La cosa mi fa molto piacere ed onore e se posso dare un contributo alla didattica ed alla regione,  con il mio poco tempo disponibile,sono sempre felice. Non lo so, temo che al momento non sono neanche inserito nella lista dei docenti abilitati alla formazione. C’è un limite burocratico e tecnico a monte. Non ho approfondito perché non ho avuto una richiesta formale. Un domani, se ci dovesse essere bisogno, mi interesserò dell’argomento!”


sabato 19 dicembre 2015

IL COMMENTO DI VALERIO MOSCA

“IL MIO SEGRETO? CERCO DI NON PENSARE!”
Valerio Mosca sul podio insieme al suo istruttore, Piero Coata
Allo Scoiattolo di  Pontedera, il 15enne romano, Valerio Mosca allievo di Piero Coata, vince  il  Master giovanile , categoria Junior fascia gold in sella a Bikkel OH.
 Ecco il suo commento  dopo la vittoria ottenuta con due percorsi netti.
A cura di Giulia Iannone

-          Un commento sulla gara della vittoria: due percorsi conclusi con doppio zero. Ripercorriamo insieme, attraverso le sue parole, come è andata questa trasferta a Pontedera nel day by day.
Con Bikkel( Kwpn del 2006 da Sydney) il primo giorno di gara ho portato a termine un bel doppio zero. I percorsi di gara erano ben chiari, l’altezza non esagerata. Ero tranquillo in prima giornata e mi sentivo come al solito molto a mio agio ed in confidenza con il mio stallone grigio Bikkel. Il percorso della giornata conclusiva era di un certo rilievo, con alcuni salti importanti. Ero consapevole di gareggiare in un Master giovanile, ma ho cercato di mantenere una certa dose di calma interiore utile per montare bene e con disinvoltura. In genere cerco di non pensare! “
-          Sensazioni emozioni aspettative del pre- gara
Cerco di fare finta in momenti importanti che sia una gara come le altre. Non pensavo sicuramente di vincere, ma mi auguravo di arrivare, magari, tra i primi cinque, va bene, i primi tre! Credo di essere abbastanza freddo anche se non dimostro a pieno le mie sensazioni. Certo fa sempre piacere vincere, ma è ancora più interessante farlo montando bene”
-          Come si era preparato , tecnicamente ed emotivamente, per questo importante impegno agonistico giovanile?
Ho rispettato semplicemente il mio programma di allenamento di routine settimanale. Il piano di lavoro è calibrato sui cavalli in maniera annuale. Tecnicamente seguo un planning con il mio istruttore, Piero Coata cui si aggiungono stages periodici mensili con Giorgio Nuti. Oltre alla preparazione tecnica a casa abbiamo effettuato in questo anno concorsi di crescita e allenamento per i cavalli , mirati e di preparazione  ai concorsi di punta che erano stati  individuati dal mio coach ad inizio anno. “
"Tra i due cavalli, preferisco Bikkel OH, cavallo tranquillo ed equilibrato"

-          Un pensiero approfondito deve essere fatto su Bikkel e Goldstar, compagni di gara e di vita quotidiana. Parliamo bene di loro, ce li presenti. Caratteristiche, pregi, difetti, punti di forza. Quale preferisce tra i due?
Tra i due cavalli, magari per le gare un po’ più basse preferisco Bikkel che ha meno mezzi rispetto a Goldstar ( castrone belga del 2006 da Clinton) ma è un po’ più facile da montare, non ha lo stesso carattere di Goldstar che definirei un cavallo particolare. Bikkel è tranquillo equilibrato, Goldstar è macchinoso la sua  bocca è forte, la gestione è impegnativa, ma ha molta forza sul salto.  Credo che  in futuro Goldstar potrebbe aiutarmi ad affrontare  gare di maggiore rilievo. La sfida sarà renderlo più maneggevole attraverso il lavoro e così insegnargli ad usare la sua forza mettendola a disposizione del salto!”
-          Quando si vince e si conquista il gradino più alto del podio, a cosa si pensa, cosa ritorna in mente dall’alto dei suoi 15 anni?
“Si è  contenti  e soddisfatti. Questo si pensa! Se uno arriva al primo posto significa che ha fatto un buon lavoro e non si deve  montare  assolutamente la testa. Ci si deve preparare  per nuovi impegni agonistici”.
-          Il suo istruttore  è salito sul podio insieme a lei. Ci descrive questa emozione? Cosa le aveva detto il suo istruttore, Piero Coata,  prima della manche della giornata conclusiva ?  Come ha accolto poi il suo tecnico , la sua affermazione nella fascia Junior gold  ?
“Forse è la prima volta in cui  ho visto Piero (Coata, ndr)  più aperto, di solito è una persona abbastanza chiusa, di poche parole. Quando sono uscito dal campo, dopo aver effettuato doppio zero ha esclamato “ Sei stato quasi bravo”. Credetemi,  questo è un  grosso complimento da parte sua! Non mi ha messo alcuna pressione di fronte alla gara, ha saputo mantenermi calmo, concentrato e tranquillo. Così io non ho accusato emotivamente alcuna aspettativa o tensione. Sono riuscito a vivere la competizione con grande serenità grazie a lui. Ho capito dal podio che il mio coach Piero era gratificato e soddisfatto, ma sempre con la sua ottima dose di  calma “apparente”.
"Un giorno mi piacerebbe montare in gara con i colori dell'aeronautica"


-          Prossimi impegni agonistici?
La stagione di gare termina così. Facciamo solo un altro concorso tranquillo di allenamento per terminare l’anno. Lascio i cavalli sereni, poi, in base al calendario 2016 vedremo che tipo di stagione ci si prospetterà”
Le farebbe piacere far parte del gruppo sportivo di qualche arma?
“ Assolutamente si! Mi piacerebbe  montare con la divisa dell’aeronautica!”

sabato 5 dicembre 2015

“POTER SENTIRE IL CALORE DEL CAVALLO”


 Una “Giornata particolare” di lezione con il “Cavaliere” Mario Maini   per 6 binomi dell’ASD  “I Pioppi “ di Piero Coata a Campagnano.
A cura di Giulia Iannone
I 6 binomi del Circolo Ippico " I pioppi " di Campagnano incontrano il cavaliere Mario Maini



Lezione a “sorpresa” con Mario Maini,  giovedì 4 dicembre 2015 all’ASD “ I pioppi” di Campagnano alle ore 15, presso il maneggio coperto dell’ASD “ I Pioppi” di Campagnano, Roma.
Da  una idea del tecnico Piero Coata che ha voluto  offrire a 6 binomi del suo centro,  una lezione tecnica speciale diretta da un Maestro,  figura pregevolissima, pietra miliare della nostra equitazione italiana.
Piero Coata, Deus ex machina della lezione
a sorpresa come stimolo didattico
per i propri allievi

 I  binomi scelti sono stati: Sofia Cochetti con Querida della Mezzaluna, Carlotta di Giuseppe su Wild Freedom; Alessandro Donazza su Balalaika 26, , Filippo Falcinelli su Cantiano, Valeria Michelangeli con Uran; Sofia Pierleoni su It’s Fritz 7.


I giovani cavalieri in erba sono rimasti spiazzati e stupefatti dall’iniziativa dell’istruttore di casa, Piero Coata, come si fosse trattato, di una interrogazione a sorpresa, con un cavaliere che non conoscevano e di cui non avevano,  mai sentito parlare. Qualcuno frettolosamente ha cercato informazioni sul cellulare, qualcuno è sceso in campo con la curiosità  e l’aspettativa di fare conoscenza con il  “Maestro misterioso”!
Effettivamente su internet si trova ben poco, giusto una breve scheda biografica.
Mario Maini nasce a Roma,  il 4 agosto 1927.
  A  cavallo sin da subito, ad 8 anni riporta già le prime vittorie in ambito giovanile. Dal 1950 in poi ha partecipato a svariate gare nazionali ed internazionali, vincendone altrettante. Specialista della categoria della potenza, sinonimo di coraggio, di energia, di ardimento e di perfezione atletica del binomio, ha centrato per ben 70 volte la vittoria in una gara oggi tanto discussa .
 Una carriera eccezionale, costellata di allori, di podi e di altrettanti infortuni, medaglie invisibili di altrettante  battaglie interiori.
Negli anni ’70 i cavalieri tedeschi lo definiscono come il più grande cavaliere del momento, la scuola francese in quegli anni disse di lui “ Gran Cavaliere, specialista di concorsi ippici, grande preparatore di cavalli”. Nell’archivio della Fise viene annoverato tra i primi 5 cavalieri di tutti i tempi, per il maggior numero di vittorie conseguite.
Sofia Cochetti riceve delucidazioni sull'assetto e sulla posizione delle mani

Personalità eclettica e spirito indomito, partecipa a 7 edizioni del palio di Siena, dove si merita il soprannome di “Fil di Ferro”. All’apice della sua carriera sportiva, durante l’età d’oro dell’equitazione italiana, incappa in un brutto incidente in “Cross Country” e questo lo taglia fuori dalle Olimpiadi di Roma 1960. Amatissimo come istruttore,  sa lasciare una impronta indelebile a livello didattico, un po’ burbero, schietto e dal tono volitivo, induce alla riflessione. Tutta passione, disciplina e dedizione.  Ripete spesso “L’equitazione è arte”.

Quando impari da un Maestro, non devi solo ascoltare quello che dice.
Perché molto è in come lo dice, nel tono, nel proposito, in come si trasfigura mentre parla, in quelle molte sigarette accese,  in quella rabbia per l’errore, previsto,  che principalmente si riversa sul cavallo.  Nelle mani che simulano e cavalcano l’aria come se ci fosse collo e criniera e lì lontana quasi in parabola, la bocca sacra per tutti i cavalieri italiani della nostra migliore tradizione.
Il  Cavaliere - maestro Mario Maini ha visto tutto con un colpo d’occhio entrando nel maneggio coperto. Seduto in un angolo ha voluto i cavalli in presentazione fronte al centro, poi  che sfilassero uno ad uno per vedere ancora il corpo e le fattezze dell’animale. Rapido, conciso, senza troppi fronzoli di parole formali.
Cavalli in presentazione 

La lezione “di conoscenza” è stata incentrata prevalentemente  su posizione ed assetto.
Tutto comincia con molte notazioni sull’assetto, e lì la spiegazione si fa ampia, minuziosa, puntuale e si comincia toccando  due andature utilissime per il lavoro del cavallo e per verificare l’assetto funzionale del cavaliere che sono il passo ed il trotto.
Queste sconosciute nell’equitazione di oggi!
Valeria Michelangeli su Uran

 Il discorso nasce momento per momento, da quanto si presenta e balza all’occhio, seguono espressioni come “ lavorare in piano è una ginnastica di preparazione.  Ci  vuole disciplina, precisione, pazienza. Altrimenti è solo non saltare” . La maggiore inquietudine nasce sulla staffa presa in punta da quasi tutti gli allievi e qui Mario Maini si prodiga molto in spiegazioni e correzioni, anche quando precisa  che il cavallo non deve stare stretto tra i polpacci, ma tra le ginocchia “ perché avete le toppe del  pantalone sulle ginocchia se non le stringete? Dovete stare in sella come se foste in ginocchio! Allora scaricate il peso sulla staffa, la punta non si deve alzare, la gamba non deve scivolare in avanti. State vicini al costato , dovete POTER SENTIRE IL CALORE DEL CAVALLO!”
Alessandro Donazza su Balalaika 26

Ecco frasi poetiche del genere dette da figure di questo calibro, ci restituiscono il senso, il valore,  la misura di quello che si sta facendo a cavallo. Altrimenti non si parlerebbe di disciplina equestre. Una lunga carrellata sull’esecuzione dell’alt, sulle transizioni, su come mandare il cavallo sulla mano sempre attraverso l’uso preciso delle gambe, nella giusta posizione.  L’equitazione “con le gambe” in cui non si usano le redini come maniglia o come sostegno, e questo sarà il punto focale o cruciale sul salto. “Allungate le redini sul salto, le mani vanno verso la bocca non il busto.”
Effetti del lavoro, guardate come Querida della Mezzaluna si è decontratta al trotto

Dopo la fase di lavoro in piano – solo ed ampiamente al passo e trotto- ai binomi è stato chiesto di affrontare un verticale di circa 50 cm con due barriere al trotto. Qui sono emerse le imprecisioni dell’assetto dei giovani allievi che compromette l’ uso dell’incollatura- bilanciere in parabola. Indi per cui è stato alzato un po’ il verticale, messa una barriera a 5 m e posizionate due barriere a “coda di rondine” per suggerire e stimolare nei cavalli un maggior uso del dorso e dell’incollatura. Agendo sull’esercizio, il fantino del Palio di Siena, ha cercato di far “sentire” agli allievi come far esprimere al meglio il cavallo saltatore, soprattutto modificando l’uso della mano in parabola. “ torna, male! Ti reggi sulle redini! Scorri di più, avanza” oppure “ non usare troppo il busto, è la mano che va verso la bocca”. 
passaggi al trotto sulle barriere: Sofia Pierleoni su It's Fritz 7

 Sono stati davvero tanti, commoventi, toccanti gli stimoli dati dall’ottantenne che mentre faceva lezione tuonava come un leone per far passare l’ insegnamento e per donare tutta l’essenza del suo sapere.  Il cavallo “educato “, ben educato dall’equitazione secondo i parametri e lo stile della migliore cultura equestre, diventa più semplice, fine, espressivo, ed è una gioia per gli occhi . Scrive Paolo  Angioni “  Sarebbe una perdita, un passo indietro nel cammino del nostro patrimonio di civiltà, se i nostri giovani, almeno una piccola parte di essi, non potessero più arricchirsi con gli stimoli intelligenti che sa dare il cavallo educato dall’equitazione, restituendo a questo antico termine il significato di arte di governare l’istinto, le forze muscolari, il movimento del cavallo, da cui deriva tutto il resto che desideriamo.”
Ecco perché, per non perdere questa veridicità di questa disciplina che rasenta l’arte, è importante farsi ispirare da questi cavalieri – docenti, che hanno ancora , come Maini, uno spirito guerriero traducibile in tanta forza espressiva volta all’insegnamento.
Carlotta Di Giuseppe su Wild freedom


Il commento dei partecipanti:

Alcuni allievi non hanno compreso a fondo lo schema di lavoro, altri hanno dubitato che un cavallo possa affrontare in esercizio un verticale al galoppo con barriera di invito posto a 5 m, infine altro dubbio ha riguardato il tipo e l’indole del cavallo. Il pensiero che cavalli difficili, sensibili e nevrili possano   iniziare da subito la ripresa di lavoro con richieste precise,  sottomissione e pronta concentrazione. Ma anche il dubbio e la riflessione sono utili e generati da un buon stage didattico. Soddisfazione ed entusiasmo ha espresso il 15enne Alessandro Donazza con la sua cavalla “ Gradita sorpresa per me, lavorare alla “vecchia maniera” con un tecnico di tale pregio e carisma, seguendo lo schema di lezione della nostra migliore tradizione italiana. Mi ha incuriosito e motivato molto. Balalaika, la mia cavalla, ha gradito, si è trovata bene con i compiti richiesti. Uno stage che  rifarei assolutamente”! Prontamente la compagna di team, Valeria Michelangeli, 19 anni e con già qualche GP all’attivo ha precisato “ Non si tratta di vecchia o nuova maniera. E’ montare secondo i concetti chiave e cardine dell’equitazione. Montare fluidi, morbidi, con mano generosa e verso la bocca, tanto in piano quanto sul salto, sempre con l’assetto ordinato e preciso. Questa è l’equitazione”! 
Filippo Falcinelli su Cantiano 

Allievi lo si è per tutta la vita, ma in questo gruppo, l’allievo molto “sui generis”  Filippo Falcinelli di esperienza e di GP ne ha all’attivo sicuramente molti  e da cavaliere esperto del gruppo ha concluso dicendo “ Ho cercato di spiegare ai più giovani chi sia Mario Maini, cosa rappresenti  per la nostra equitazione e per la didattica. Molti ragazzi non sanno chi è, dunque è giusto parlarne, conoscerlo più da vicino, e ricevere una lezione come quella di questo pomeriggio è una occasione preziosa da non lasciarsi sfuggire. Sinceramente conosco Mario da tempo, vado spesso a trovarlo anche a casa. Ho montato altre volte  con lui dunque conoscevo il suo stile didattico e le sue richieste tecniche. Anche se la mia formazione equestre risale a Raimondo D’Inzeo – che impostava in maniera leggermente diversa- è possibile lasciarsi modellare e plasmare dal Maestro,  chiaro e carismatico. Tutto parte da un concetto di fondo:  l’assetto,  duttile e versatile. Poi tutto viene di conseguenza”.

Un breve commento di Mario Maini dopo lo stage:
" c'è molto da lavorare. Grande è la confusione sull'assetto"

Maestro, per concludere in sintesi, può fare un commento sul livello di preparazione degli allievi  cui ha fatto lezione  quest’oggi?
“ Guardi, c’è molto da lavorare! Grande è la confusione sull’assetto.  Ma è un problema che riguarda l’equitazione contemporanea! Ai miei tempi “guai chi si sedeva” oggi si è affetti dal male opposto “ guai chi si solleva!” altro problema che affligge i cavalieri di oggi è la posizione del tallone basso, poiché la staffa è presa troppo in punta, la gamba scivola avanti e le linee ed i baricentri si alterano tutte! Attenzione tengo a precisare che io non invento nulla. Se no sembra che vengo qui a sconvolgere tutto. Io proseguo quello che si è sempre fatto e che oggi si è perso completamente perché considerato vecchio stile, vecchia maniera, arcaico.”
Scusi allora dell’equitazione di oggi cosa Le piace ...visto che mi ha già esposto con poche battute cosa non le piace!
“ Non mi piace nulla! Mi piacciono sicuramente i cavalli. La qualità dei cavalli che oggi si impiegano nello sport equestre è a dir poco favolosa. Però i cavalieri si sono accorciati le staffe, le redini e le giacche nessuno è realmente ben inforcato nella sella, nessuno segue veramente l’equilibrio dinamico del cavallo. Sono cambiate tante cose ma non in meglio! Lo sa che io a Milano sono arrivato a saltare 2 metri e 20 nelle sei barriere? Lo sa che ho passato il muro a 2,30? Certo quello era il passato, la gente di oggi pensa che non era equitazione. Ma io il muro l’ho saltato con un purosangue leggerissimo, chi lo farebbe oggi?  Nel nostro tempo ci sono tante cose che non si possono fare: la potenza è tanto discussa. Non si può mettere il muro ad entrare in gabbia, i larghi di oggi sono in realtà passaggi di sentiero, le distanze sono misurate col cm al limite dell’esasperato. Ma dove è finito l’occhio del cavaliere e del cavallo per le distanze? Dove la qualità del binomio? “
Lei tratteggia una situazione equestre drammatica. Da cosa ripartirebbe allora se dovesse fare un intervento radicale?
Da zero. Bisogna rifare tutto da capo!”
Sa che questa è la stessa idea e posizione di Giorgio Nuti!
“Certo! Giorgio Nuti è stato mio allievo. Lo sapeva?”
Mi tolga una altra curiosità. Lei ha un curriculum ed una cultura equestre profonda ed invidiabile. Come mai non ha mai lavorato attivamente nel settore della formazione della nostra Federazione Equestre?
“ Ah ah! Io sono uno che scotta! Forse “rompevo” le palle a qualcuno!”
( ndr. È desiderio del Cavaliere Maini che la frase sia riportata esattamente con questo tono.! )